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Ma la causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, la democrazia cioè il governo della maggioranza. Perché, quando il potere è in mano d’uno solo, quest’uno sa d’esser uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar se stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà. Ma sicuramente! Oh, perché credi che soffra io? Io soffro per questa tirannia mascherata da libertà.

(Luigi Pirandello, “Il fu Mattia Pascal”, 1904) 

Dice che un giorno un Passero innocente
giranno intorno a un vecchio Spauracchio
lo prese per un Omo veramente;
e disse: – Finarmente
potrò conosce a fonno
er padrone der monno! –
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Il privilegio della tomba, un privilegio di cui nessuna persona vivente gode: la libertà di parola.

Chi è in vita non è del tutto privo, a rigore, di un tale privilegio, ma dato che lo possiede solo come mera formalità e sa di non poterne fare uso, non possiamo considerarlo un effettivo possesso. In quanto privilegio attivo, è simile al privilegio di poter commettere un omicidio: si può esercitarlo se si è disposti a sopportarne le conseguenze. Read more

Una gran parte di essi ne veggono estrarre per forza dai loro tugurj per portar l’armi; e non già per la patria, ma pel loro e suo maggior nemico, e contro a se stessi: veggono costoro il popolo delle città, l’una metà mendico, ricchissimo l’altra, e tutto egualmente scostumato; Read more

L’uomo di corte è senza alcun dubbio il prodotto più curioso che la specie umana possa mostrare. E’ un animale anfibio, in cui tutti i contrasti si trovano comunemente riuniti. Un filosofo danese paragona il cortigiano alla statua composta da materia diverse che Nabucodonosor vide in sogno. “La testa del cortigiano è – dice – di vetro, i capelli sono d’oro, le mani sono di pece resina, il corpo è di gesso, il cuore è metà di ferro e metà di fango, i piedi sono di paglia, ed il suo sangue è un composto di acqua e argento vivo.”
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Siam felici, siam contenti
del cervello che teniamo,
abbiam l’elica che ci obbliga
ad andar sempre col vento.
Se ci dicon: quello ruba,
quello truffa, quello frega,
noi alziamo la spalluccia
e da idioti sorridiam.
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Non accade nulla, nessuno arriva, nessuno se ne va, è terribile!

(Samuel Beckett, “Aspettando Godot”, 1952) 

Conterò poco, è vero
– diceva l’Uno ar Zero –
ma tu che vali? Gnente: propio gnente.
Sia ne l’azzione come ner pensiero
rimani un coso voto e inconcrudente.
lo, invece, se me metto a capo fila
de cinque zeri tale e quale a te,
lo sai quanto divento? Centomila!
È questione de nummeri.
A un dipresso è quello che succede ar dittatore,
che cresce de potenza e de valore,
più so’ li zeri che je vanno appresso.

(Trilussa, “Nummeri”, 1944)

E quanti, o per forza, o per frode, o per volontà pur anche del popolo o dei grandi, otteneano le redini assolute del governo, e maggiori credeansi ed erano delle leggi, tutti indistintamente a vicenda o re o tiranni venivano appellati dagli antichi. Read more

Nessuno piange più al suono di una banda. È necessario un re; io non mi fido più dei mazziniani, che sono preti laici e perciò più pericolosi degli stessi preti. Una monarchia attorno a cui ricreare questo sentimento, questo sentirsi italiani, è necessaria una monarchia assoluta, assoluta per legittima difesa, Read more