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Pier Paolo Pasolini, “Il Mondo” 20/03/1975

“Dunque, ecco provato quanto ti dicevo: fin che il “diverso” vive la sua “diversità” in silenzio, chiuso nel ghetto mentale che gli viene assegnato, tutto va bene: e tutti si sentono gratificati dalla tolleranza che gli concedono. Ma se appena egli dice una parola sulla propria esperienza di “diverso”, oppure, semplicemente, osa pronunciare delle parole “tinte” dal sentimento della sua esperienza di “diverso”, si scatena il linciaggio, come nei più tenebrosi tempi clerico-fascisti. Lo scherno più volgare, il lazzo più goliardico, l’incomprensione più feroce lo gettano nella degradazione e nella vergogna.”
(Pier Paolo Pasolini, su “Il Mondo” del 20 marzo 1975)

Er nemico

Un Cane Lupo, ch’era stato messo
de guardia a li cancelli d’una villa,
tutta la notte stava a fa’ bubbù.
Perfino se la strada era tranquilla
e nun passava un’anima: lo stesso!
Nu’ la finiva più!
Una Cagnola d’un villino accosto
je chiese: – Ma perché sveji la gente
e dài l’allarme quanno nun c’è gnente? –
Dice: – Lo faccio pe’ nun perde er posto.
Der resto, cara mia,
spesso er nemmico è l’ombra che se crea
pe’ conserva’ un’idea:
nun ce mica bisogno che ce sia.

(Trilussa, “Er nemico”, 1919)

1981

Ma la Storia lasciò l’uomo al numero 1981 e l’uomo come congelato non intravedeva il suo destino. Non era il capolinea qualcosa doveva accadere lo suggeriva una fede spontanea che non era ancora il tempo di morire. Il vecchio saggio e il bimbo appena nato guardavano la notte dove il caso è in agguato.

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L’Idiota

Anzitutto, non è una fede cristiana! Questo in primo luogo; in secondo luogo, il cattolicesimo romano è peggiore dello stesso ateismo, a parere mio. Sì, io sono proprio di questo parere! L’ateismo predica il nulla, mentre il cattolicesimo si spinge al di là e predica un Cristo travisato, un Cristo calunniato dallo stesso cattolicesimo, e oltraggiato, un Cristo contrario alla verità! Read more

Lettera al Padre Generale dei Gesuiti

Reverendo Padre, obbedisco agli ordini che Vostra Reverenza mi ha dato di presentarle i mezzi più adatti per liberare Gesù e la sua Compagnia dai loro nemici. Credo che non restino più di cinquecentomila ugonotti nel regno, qualcuno dice un milione, altri un milione e mezzo. Ma qualunque sia il loro numero, ecco la mia opinione, che, come è mio dovere, sottopongo molto umilmente alla vostra.

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Perché non sono cristiano

Con il progresso del sapere e della tecnica, la felicità universale può essere raggiunta; ma il principale ostacolo alla loro utilizzazione per tale scopo è l’insegnamento della religione. La religione impedisce ai nostri figli di ricevere un’educazione razionale; la religione ci impedisce di rimuovere le cause fondamentali delle guerre; la religione ci impedisce di insegnare l’etica della collaborazione scientifica in luogo delle vecchie aberranti dottrine di colpa e castigo. Forse l’umanità è alla soglia di un periodo aureo; ma per poterla oltrepassare sarà prima necessario trucidare il drago di guardia alla porta: questo drago è la religione.

(Bertrand Russell, “Perché non sono cristiano”, 1957)

Della tirannide

Addurrò ora, non tutte, ma le principali ragioni, per cui mi pare quasi impossibile che uno stato cattolico possa o farsi libero veramente, o rimaner tale, rimanendo cattolico. Il culto delle immagini, la presenza effettiva nella eucaristia, ed altri punti dogmatici, non saranno per certo mai quelli, che, creduti o no, verranno ad influire sopra il viver libero politico.

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Ricordi politici e civili

Tre cose desidero vedere innanzi alla mia morte, ma dubito, ancora ch’io vivessi molto, non ne vedere alcuna: uno vivere di republica bene ordinato nella città nostra, Italia liberata da tutti e barbari e liberato el mondo dalla tirannide di questi scelerati preti.

(Francesco Guicciardini, “Ricordi politici e civili”, 1512)

Io, Galileo, figlio di Vincenzo Galileo di Fiorenza, dell’età mia d’anni 70, constituito personalmente in giudizio, e inginocchiato avanti di voi, Eminentissimi e Reverendissimi Cardinali, in tutta la Republica Cristiana contro l’eretica pravità Generali Inquisitori; Read more

Catechismo della Chiesa Cattolica

L’interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all’accanimento terapeutico.

Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente.

(Catechismo della Chiesa Cattolica, art. 2278)